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La lunga festa di Life Primes

Chronicle of the final event on November 16 at Casalecchio di Reno

Una giornata speciale, per raccontare i tre anni di Life Primes, ritrovarsi per un saluto, ringraziare chi ci ha creduto, e ripartire con la consapevolezza di avere contribuito a diffondere nuove conoscenze e strategie di adattamento, davanti alle sfide poste dai cambiamenti climatici.
Venerdì 16 novembre, al teatro Laura Betti di Casalecchio di Reno (Bo), amministratori, tecnici e cittadini si sono incontrati a conclusione del progetto, per presentare le belle esperienze fatte nelle 10 comunità coinvolte, e capire come, dai risultati ottenuti, è possibile rimettere in circolo, nel quotidiano, buone pratiche di prevenzione e protezione dai rischi.
Al saluto iniziale del Sindaco di Casalecchio, Massimo Bosso, si sono alternati sul palco Clarissa Dondi, dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile della Regione Emilia-Romagna, lead partner del progetto e Marco Cardinaletti di Eurocube, la società che ha supportato le regioni partner di progetto.
Il percorso partecipato si è articolato in 13 incontri pubblici, 3.000 i cittadini coinvolti, 2400 i CAAP (piani civici di adattamento locale) compilati.
Sono stati prodotti cinque video tutorial, con una protagonista tutta al femminile, Ada, che accompagna e spiega in pillole cosa sono Alluvioni e mareggiate, il cambiamento climatico, le azioni di adattamento, cosa fare in caso di allerta e il piano comunale di protezione civile. Tra gli strumenti più rilevanti, Primes ha elaborato un Manuale interregionale per l’omogeneizzazione dei sistemi di allertamento, e la piattaforma on line.
L’evento è proseguito con il lancio in anteprima del Video finale che ripercorre in tre minuti la storia del progetto con le immagini più significative delle prove di addestramento, i momenti pubblici di confronto, gli incontri nelle scuole.
E’ stata poi la volta di Eva Merloni di Area Europa che è entrata nel merito dei CAAP, con una analisi approfondita dei risultati della compilazione on line: il livello di conoscenza del rischio e della resilienza è stato in media nelle tre Regioni coinvolte superiore al 70%; un dato positivo, che ha messo comunque in risalto la necessità di continuare a lavorare con i cittadini sviluppando nuove azioni di adattamento; cosa peraltro evidenziata anche dal lavoro dell’equipe dell’Università Politecnica delle Marche, rappresentata da Maria Teresa Carone. In questo caso è stato condotto uno studio, basato su metodi di ricerca scientifica, sul grado di resilienza delle dieci aree soggette a sperimentazione, strutturato in due distinti momenti, prima e dopo gli interventi di Primes.
Le indagini finali hanno rilevato che, nella maggior parte dei casi, le comunità oggetto di sperimentazione si sono classificate all’interno della cosiddetta “area di resilienza”, migliorando la posizione di partenza. Ad una maggiore consapevolezza del livello di rischio e una più diffusa sensibilità sulla sua riduzione – e la capacità di risposta – è corrisposta la richiesta di azioni più incisive e frequenti di informazione e formazione, da farsi preferibilmente attraverso pubblici incontri.
La prima parte della manifestazione è stata chiusa dalla sezione “Racconti dai territori coinvolti”, in cui si è dato spazio e voce alle comunità interessate.
Marco Bacchini del Servizio d’Area Romagna dell’Agenzia regionale di protezione civile, ha esposto le azioni più salienti che hanno caratterizzato la sperimentazione condotta nelle sei località in provincia di Bologna, Ravenna e Ferrara. Sono emersi aspetti molto interessanti quali la facile replicabilità, i costi ridotti di iniziative di partecipazione aperte alla collettività; e le positive ricadute sulla pianificazione d’emergenza comunale, soprattutto per quel che riguarda l’informazione al cittadino. Un bilancio positivo, che ha portato amministrazioni, volontari di protezione civile, scuole e famiglie a lavorare assieme.
Il Sindaco di Pineto (TE), Robert Verrocchio, ha raccontato la sua personale esperienza Primes. Incontrare le comunità, parlare di rischi, spiegare le responsabilità di governo, e favorire la partecipazione, ha aiutato l’amministrazione a ripensare il piano comunale alla luce del cittadino protagonista, consapevole sia delle fragilità del territorio in cui vive sia della propria straordinaria capacità di adoperarsi a difesa del territorio.
Silvia Rossi, in rappresentanza della Protezione civile della Regione Marche, si è affidata alla metafora delle api e dell’alveare per raccontare la sua bellissima esperienza di disseminazione, soprattutto nelle scuole. Un lavoro continuo, appassionato, con gli alunni delle primarie, di primo e secondo grado, che ha coinvolto anche docenti, famiglie e personale scolastico. Partendo dalle paure e dai ricordi delle più recenti alluvioni- ad esempio Senigallia 2014 – si è cercato, di ricostruire una percezione corretta del rischio e della autoprotezione dei singoli, attraverso il lavoro in classe e con esercitazioni mirate e prove di evacuazione. Anche nelle Marche, i Comuni coinvolti in Primes, stanno adattando i propri piani comunali in funzione dei risultati ottenuti dalle azioni di progetto.
A premiare le comunità più resilienti, altro momento clou della manifestazione, è stata Paola Gazzolo, assessore alla protezione civile ed alle politiche ambientali della regione Emilia-Romagna. Le azioni esito della sperimentazione – ha dichiarato – sono andate anche oltre le aspettative iniziali. Un progetto si dimostra efficace anche dalle capacità che mette in campo per proseguire la sua opera e andare avanti. Sul palco del teatro Laura Betti sono saliti in successione, Andrea Emiliani, Sindaco di Sant’Agata sul Santerno (RA), l’assessore del Comune di Ravenna Gianandrea Baroncini, Daniele Garuti, Sindaco di Poggio Renatico (FE), Nino di Fonso, sindaco di Torino di Sangro (CH) – ai quali sarà consegnato un totem multimediale personalizzato Life primes – e il consigliere Valerio Pignotti, in rappresentanza del Comune di San Benedetto del Tronto (AN) che riceverà in dono un pannello semaforico.
Quando in sala le luci si sono spente, sul palco è andata in scena “La Margherita di Adele 2.0“, una storia scritta da Marco Vignudelli e interpretata dagli attori Anna Pancaldi, Fernando Vozzi e Marco Soccol, Stefano Antonini, con la regia di Stefano Antonini.
Lo spettacolo, già rappresentato in altri contesti, si propone di spiegare cos’è il cambiamento climatico, come si sta manifestando, come stanno cambiando le temperature e raccontare i dati sulle ondate di caldo, la siccità, gli eventi meteo intensi, attraverso una storia ambientata nel 2050, in un luogo riconoscibile, che sta mutando ed in cui si manifestano problemi che toccano da vicino le nostre vite e le nostre comunità. In platea hanno preso posto numerosi cittadini.
L’evento è stato concluso da un dibattito, condotto da Alessandra De Savino, di Eurocube, con gli esperti Carlo Cacciamani, responsabile del Centro Funzionale Centrale del Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, Sergio Castellari, fisico esperto di Clima dell’Agenzia Europea per l’Ambiente, Costantino Marmo professore di semiotica e di storia della semiotica presso l’Università di Bologna, Antonello Pasini, fisico climatologo del Cnr e autore di molte pubblicazioni specialistiche. Si è discusso del clima che cambia, dell’impatto sulle condizioni di rischio, delle azioni concrete e fattibili per ridurlo, del ruolo importante della comunicazione, e di quanto sia importante spiegarlo ai cittadini con un linguaggio appropriato. Gli esperti si sono confrontati inoltre sull’adattamento ai cambiamenti climatici, e sulle conseguenze a livello economico e sociale, toccando temi di grande attualità come quello dei migranti climatici.
E per un gran finale, l’aperitivo e l’augurio di tutti di rivedersi presto.

IL VIDEO DI LIFE PRIMES

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