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Life Primes: in ottobre tre workshop per cittadini resilienti

Sabato 14 a Lido di Savio (Ra), il 21 a Poggio Renatico (Fe) e il 28 a Lugo (Ra). Esercitazioni anti alluvione sabato 18 novembre a Sant’Agata sul Santerno e Imola

 

Bologna, 13 ottobre 2017 – Un cittadino più consapevole dei cambiamenti climatici e dei rischi del suo territorio è un cittadino più resiliente. Ad ottobre sono in programma in Emilia-Romagna tre workshop targati “Life Primes” per coinvolgere i cittadini di aree a rischio alluvione in un percorso verso una maggiore capacità di adattamento e di risposta efficace ai mutamenti del clima.
Il progetto europeo Life Primes “Prevenire il rischio alluvioni rendendo le comunità resilienti”, di cui l’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile è il soggetto capofila, entra nel vivo e chiama a raccolta cittadini, amministratori pubblici e soggetti rappresentativi della società civile e delle tre aree pilota dell’Emilia-Romagna per elaborare insieme i Piani locali di adattamento civico.
Lido di Savio (Ra), Poggio Renatico (Fe) e quattro Comuni della Valle del Santerno (Lugo e Sant’Agata sul Santerno -Ra, Imola e Mordano – Bo) sono le tre zone scelte come campione perché esposte rispettivamente alle ingressioni marine (oltre che agli straripamenti del Savio), al rischio esondazione del fiume Reno e alla potenziale fuoriuscita delle acque del Santerno.

L’obiettivo dei tre workshop è quello di avviare un processo di gestione del rischio idrologico e costiero dal basso attraverso il coinvolgimento delle comunità locali, incrementando così la loro capacità di adattamento e riducendo la vulnerabilità al cambiamento climatico. In questa fase vengono sperimentate modalità di partecipazione attiva da parte dei cittadini alle politiche locali di governo del territorio, attraverso la costruzione collettiva dei “piani civici” che potranno essere integrati nei piani comunali di emergenza.

Dopo una iniziale presentazione degli scenari climatici futuri per il territorio locale (a cura di Arpae), ogni workshop prosegue con l’illustrazione dei risultati di un sondaggio condotto dall’Università politecnica delle Marche – altro partner di Life Primes – sulla percezione del rischio nelle aree pilota. Cittadini e stakeholders sono poi coinvolti nell’elaborazione partecipata dei Piani Locali di Adattamento Civico: ognuno compilerà un quiz centrato sulle azioni di adattamento ed autoprotezione di fronte al potenziale pericolo costituito da mare e fiumi, sotto la guida di alcuni videotutorial. Una fase più propositiva consentirà di comporre il proprio specifico Piano di adattamento e di lavorare in gruppo per selezionare le suggestioni più efficaci.

I workshop sono previsti sabato 14 ottobre a Lido di Savio (Hotel Bahamas, orario: 14.30-17.30), sabato 21 ottobre a Poggio Renatico (presso la scuola media cittadina, orario 10-13); sabato 28 ottobre a Lugo (Sala del Carmine del Comune, orario 9.30-13). Analoghi momenti partecipativi saranno organizzati anche nelle altre due Regioni partecipanti al progetto, Marche (aree pilota: Senigallia e San Benedetto del Tronto) e Abruzzo (Scerne di Pineto e Torino di Sangro).

Nell’ambito del progetto Life Primes si svolgeranno nella mattinata di sabato 18 novembre due esercitazioni in contemporanea ad Imola (località San Prospero) ed a Sant’Agata sul Santerno. I sindaci delle due cittadine, insieme ai referenti del sistema di protezione civile, riceveranno un messaggio di allerta rossa per criticità idraulica sul proprio cellulare che avvisa del superamento delle soglie pluviometriche ed idrometriche del fiume Santerno. Scatteranno allora le misure di evacuazione di alcune famiglie residenti sulle rive del fiume a Imola e l’allontanamento di una ottantina di alunni della scuola media di Sant’Agata che dovranno salire al piano superiore dell’edificio dove si stanno svolgendo le lezioni, per sfuggire all’allagamento delle aule al piano terra. I cittadini allontanati confluiranno in un centro sociale cittadino (gli studenti resteranno nella struttura scolastica) per assistere ad una formazione specifica sul sistema di allertamento in vigore, i Piani di protezione civile del proprio Comune, le regole di comportamento ed autoprotezione. Meteo permettendo, i volontari delle associazioni locali coinvolgeranno infine gli interessati in alcune esercitazioni pratiche per l’irrobustimento degli argini, dall’insacchettamento della sabbia alla costruzione di coronelle.

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